Informazioni sul progetto
Attraversato il Tevere da Ponte Sant’Angelo e lasciata alle spalle l’imponente figura di Castel Sant’Angelo, dirigendosi verso via dei Coronari, si arriva davanti alla maestosa facciata del Santuario di San Salvatore in Lauro, che dal 1600 è il Santuario della Madonna di Loreto a Roma e conserva una delle più antiche icone lauretane.
Dopo un disastroso incendio avvenuto nel 1591 - dal quale si salvarono soltanto il Santissimo Sacramento e l’immagine di S. Maria delle Grazie di Antoniazzo Romano - vennero avviati i lavori di ricostruzione, che furono affidati all’architetto bolognese Ottaviano Nonni, detto il Mascherino, che realizzò qui il suo capolavoro: le 20 colonne monolitiche di travertino della navata, costituiscono il primo esempio di colonne non incassate nel muro ma utilizzate come semplice motivo ornamentale; il risultato è un potente effetto di rilievo che movimenta tutto lo spazio interno.
Nelle cappelle si possono ammirare diverse opere d'arte, di Antoniazzo Romano, Camillo Rusconi, François Duquesnoy e una Natività di Pietro da Cortona. A San Salvatore era anche originariamente destinata la Visione di san Girolamo del Parmigianino, oggi alla National Gallery di Londra.
La nuova illuminazione - ancora in fase di completamento - è curata dai tecnici di New AS, e prevede la sostituzione dei vecchi proiettori a scarica di gas con i nuovi e più performanti Pegaso, oltre che una illuminazione apposita dei magnifici affreschi degli altari del transetto, dove risiede il veneratissimo crocifisso di Sirolo.
Anno:
2018
Luogo:
Roma
Progetto di:
Federico Ognibene
Collaboratori:
Andrea Faccini